Castello Bonoris

Il Castello

Nel 1890 il giovane banchiere Gaetano Bonoris (1861-1923), ricevuto il titolo nobiliare da Re Umberto I di Savoia, acquista i resti dell’antica Rocca di Montichiari, che domina il paese dalla collina di San Pancrazio. L’intento è quello di ricostruirla per farne la propria dimora e ricreare una personale idea di Medioevo tradotta in un’architettura fiabesca e imponente, capace di rendere evidente a tutti il sogno romantico e neo-feudale del nuovo “Conte di Montichiari”.

La ricostruzione del Castello in stile neogotico viene inizialmente affidata all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, ma a seguito di alcuni dissapori è condotta a termine dallo stesso Bonoris con l’aiuto di un nuovo progettista, Carlo Melchiotti. Solo in questa seconda fase, forse per velocizzare i tempi, viene adottato come prototipo ideale il Borgo e la Rocca Medievali di Torino, costruiti nel 1884 in occasione dell’Esposizione Universale, e riproducenti nel loro insieme i più famosi esempi dell’architettura tre-quattrocentesca piemontese e valdostana, come i castelli di Fenis o Issogne.

Veduta del Castello Bonoris

L’interesse per questi modelli artistici, coinvolge anche gli interni del Castello. Gaetano Bonoris procede dunque all’ingaggio degli stessi artigiani, mobilieri e pittori che pochi anni prima avevano preso parte alla costruzione del Borgo medievale di Torino. A Giuseppe Rollini spettano dunque le ricche decorazioni dipinte, realizzate tra 1897 e 1901, tra cui spicca in qualità la cappella al piano terreno e la sala del consiglio al primo piano, ripresa quest’ultima da quella quattrocentesca del Castello della Manta presso Saluzzo. Mentre per i mobili, intagliati come pezzi unici, i fratelli Arboletti di Torino si ispirano a modelli cinquecenteschi conservati nei musei del capoluogo piemontese. L’area della collina che circonda il castello è infine ripensata nel 1901 dal progetto di Giuseppe Roda, paesaggista torinese legato alla corte sabauda, che realizza un parco all’inglese di tre ettari sul versante sud del Castello e un giardino “segreto” panoramico sul lato nord.

Dopo alcuni passaggi di proprietà il Castello Bonoris è stato acquistato dal Comune di Montichiari nel 1996.

I dati catalografici di una parte degli arredi interni e degli acquerelli preparatori alle decorazioni sono visionabili dal portale web della Rete dei Musei dell’800 lombardo cliccando sul link sottostante:

Veduta del Castello Bonoris

Si avvisa che il 4-5-11-12-18-19 maggio l’ingresso sarà gratuito per i residenti a Montichiari (mostrando una carta d’identità)

ORARI DI APERTURA

Aperto dal 1 aprile a fine ottobre
Sabato e domenica ore 10-12 e 14:45 -18
Ultima visita guidata ore 12 e ore 18

È consigliata la prenotazione

 Nei mesi invernali -da novembre a marzo- aperto solo su prenotazione (minimo 2 persone)

 

Disabili in carrozzina solo al piano terra – su prenotazione*

*L’accesso carraio per i visitatori disabili in carrozzina si trova in una proprietà privata, confinante con il parco del Castello, pertanto vi preghiamo di considerare che sarà necessario un preavviso di almeno 3 giorni prima della data richiesta per la visita, mandando una mail a: info@montichiarimusei.it

In altri giorni della settimana aperto su prenotazione:
+ 39 030 9650455
info@montichiarimusei.it

In caso di forte vento l’apertura verrà posticipata (per pericolo caduta rami nel percorso di accesso)

Aperture straordinarie: lunedì di Pasqua (Pasquetta), 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto.
Chiuso la domenica di Pasqua.
Prenotazione obbligatoria per i gruppi composti da più di 10 persone.

INDIRIZZO

Piazza Santa Maria, 36
25018 Montichiari BS
Tel. +39 030 9650455

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  • La Sala del Consiglio
  • Il portone sul cortile interno
  • Il cortile interno
  • Un particolare del fregio dei
  • La sala da pranzo
  • Stanza da letto del conte Bonoris
  • Un particolare del seggio con baldacchino della Camera Verde
  • La Camera Verde
  • Veduta del Castello e i giardini
  • Veduta del Castello e i giardini
  • Cortile interno
  • Veduta del Castello esterna
  • Giuseppe Rollini, San Pancrazio a Cavallo, 1897
  • Giuseppe Rollini, Bozzetto decorativo, 1897
  • Giuseppe Rollini, Bozzetto decorativo, 1897

Il conte Bonoris

Gaetano Vittorio Napoleone Bonoris (Brescia, 21 gennaio 1861 – Montichiari, 19 dicembre 1923) nasce in una ricca famiglia borghese di origini mantovane. Il padre Achille è il titolare di una florida attività bancaria mentre la madre, Marianna Soncini, di origini aristocratiche, muore pochi anni dopo la nascita del figlio. Negli anni giovanili Gaetano svolge i propri studi in Svizzera, a Losanna, ma la scomparsa del padre lo riporta a Brescia per occuparsi, unico erede a soli 25 anni, del cospicuo patrimonio famigliare. Nel corso della sua vita prosegue l’attività del padre arrivando a duplicarne il valore, ma nel contempo si distingue nella beneficienza pubblica tanto che nel 1922, poco prima della sua morte istituisce la Fondazione Gaetano Bonoris a cui affida il suo intero patrimonio per il sostegno in particolare dell’infanzia povera, orfana e disabile.

Nel 1890, in occasione delle grandi manovre militari svolte nella pianura bresciana, Bonoris corona il proprio sogno: ospita Re Umberto I di Savoia e ottiene il titolo nobiliare di conte che lo lancia nel progetto più dispendioso della sua vita, l’acquisto e la ricostruzione del Castello di Montichiari.
Una scelta non casuale poiché il luogo storicamente, fino al XII secolo, era stato il fulcro del vasto dominio feudale degli antichi conti Longhi, sui quali Bonoris tramite la famiglia della madre (Soncini) e della nonna materna (Ugoni) vantava una discendenza, che ne suggellava così le aspirazioni neo-feudali e gli ideali cavallereschi.

Nel 1900 viene eletto in parlamento per il Partito Liberale. Si trasferisce dunque a Roma dove acquista una proprietà ai Monti Parioli. Mantiene inoltre un palazzo a Mantova e un’elegante residenza sul lungarno a Firenze, mentre per il piacere della sua passione venatoria si reca spesso nella vasta tenuta di famiglia, a San Zeno di Montagna, affacciata sul lago di Garda.

Muore senza eredi diretti nel 1923 a 62 anni nel suo castello, unico bene da lui lasciato al giovanissimo cugino Ercole Soncini. Tra le disposizioni del testamento chiede la distruzione di tutte le sue carte personali e la sua sepoltura in una tomba senza nome nel cimitero di Montichiari.

Il conte Gaetano Bonoris

Matrimoni in Castello

Da aprile a ottobre il Castello Bonoris accoglie cerimonie e matrimoni civili.

Il giardino segreto, intimo e accogliente, grazie alla spettacolare vista panoramica vi regalerà un’atmosfera fiabesca. Il parco romantico di circa tre ettari, con le sue piante secolari potrà ospitare l’aperitivo, la cena o il dopo cena. Una visita guidata riservata nelle affascinanti sale del Castello sarà a disposizione dei vostri ospiti. Gli sposi avranno l’opportunità di effettuare il loro servizio fotografico negli spazi esterni e interni del Castello.

Per informazioni e sopralluoghi

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